Il Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di Sanità, ha di recente presentato alcuni dati riguardanti i fumatori italiani e il loro comportamento durante il periodo di Lockdown nel 2020.
Da tali dati si evince che tra i fumatori di sigarette, coloro che non sono riusciti ad approfittare della convivenza con membri della famiglia che non fumano per smettere di fumare, non solo hanno continuato a fumare ma addirittura hanno incrementato il consumo medio giornaliero di sigarette. Inoltre è aumentato il numero di chi ha provato per la prima volta l’uso di tabacco riscaldato e sigaretta elettronica.
Ormai sono noti i danni da fumo anche per quanto riguarda l’incremento dei tumori vescicali e dell’alta via escretrice (oltre ai tumori polmonari e alle malattie cardiocircolatorie), con enormi costi umani e sociali; si tratta di patologie altamente invalidanti quando non causa di morte.

La presenza sul mercato di nuovi prodotti come le sigarette elettroniche, ha tratto in inganno molti consumatori, specie giovani, facendo credere in un uso innocuo e incoraggiandolo. Ma non è cosi!
Da uno studio presentato dalla prestigiosa rivista European Urology Oncology del 2020, risulta che anche l’uso della sigaretta elettronica produce l’eliminazione con l’urina di svariati carcinogeni e tra questi almeno 6 ( pyrene, naphtalene, fluorene, phenanthrene, o-toluidina ) possono presentare una stretta correlazione con il carcinoma della vescica.
Alla luce di quanto suddetto, ancora una volta va sottolineata l’importanza di una corretta informazione e di una assidua prevenzione; il lockdown “ forzatamente” ha spostato l’attenzione generale sulla pandemìa , ma è fondamentale quanto prima riposizionare la Prevenzione ( corretto stile di vita ed eliminazione dei fattori di rischio) al ruolo fondamentale che deve avere in una società attenta alla salute e al benessere dei cittadini.